Futuro primitivo

Basta aprire un dizionario.
"Rivoluzione": dal latino tardo revolutio -onis "rivolgimento, ritorno".
L'etimologia ha un valore intrinseco nel definire l'esistente.
La Rivoluzione non è un vaneggiare di magnifiche sorti e progressive di un indefinito futuro. Non è una folle corsa in avanti, verso baratri e abissi. Non è un mero progressismo accelerato all'ennesima potenza.

Rivoluzione significa ritorno.
Rinverdire teorie e pratiche più o meno antiche, ma mai vecchie.
Significa sconfiggere il Male alla radice.
Ritornare a quando la società gerarchica e classista, in cui ancora oggi viviamo, ha preso il via. 
Eravamo cacciatori e raccoglitori. Vivevamo insieme alla Natura, nella Natura.
Poi diventammo sfruttatori: della flora, della fauna, degli altri uomini, della Natura tutta. E così via, per millenni.
Fino ad oggi. 

Il futuro. O sarà primitivo, o non sarà.

"C’è stato un tempo in cui la natura non era un avversario da conquistare, da addomesticare in ciò che è sterile. Ma abbiamo viaggiato ad una velocità accelerata, sollevando raffiche di progresso alle nostre spalle, verso un maggior disincanto, la cui impoverita totalità mette adesso in pericolo sia la vita che la salute."

(John Zerzan)

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