L'Antica Alleanza

La Modernità ha rotto l'antica alleanza tra Uomo e Natura. L'Uomo è l'unico animale che non si adatta alla Natura né si limita a difendersi dai rischi della stessa, ma vuole che sia la Natura ad adeguarsi a lui e per questa prova a piegarla, a denaturalizzarla. 

L'Uomo Moderno, addirittura, non vede la Natura soltanto - e già sarebbe grave - come qualcosa di cui servirsi per proprio profitto e convenienza, ma come un ostacolo da abbattere e cancellare.

Ignorando il più grande insegnamento della vita: l'Uomo, per quanto si consideri evoluto, resta pur sempre un animale. La sua essenza più profonda, il suo spirito ancestrale, è  ferale.

E così rimarrà, altrimenti l'Uomo non sarà. Più.

Vir

Uomo. Uomini. Umanità.
Non facciamo più distinzione: se Tizio e Caio hanno le medesime caratteristiche fisiche, sono entrambi degni di essere chiamati "Uomini".
Ecco, la Dignità. 
Ecco, l'Onore (quello puro, non quello utilizzato dalla propaganda politica dei soliti estremisti). L'Onore di dirsi ed essere detto Uomo.

Una volta non era così. Gli antichi Greci distinguevano "andròs" da "ànthrōpos", l'Uomo dalla Umanità, intesa come comunità di uomini e donne. Essere considerato "andros" era un onore, perché elevava dalla massa colma di "anthropoi"
Anche i Romani facevano una distinzione simile, tra "vir" e "homo": anche se in un primo momento può sembrare una distinzione di genere (Vir è il maschio, Homo è l'essere umano), col passare dei secoli tale distinzione ha assunto un carattere di prestigio, in quanto il Vir era rivestito di una dignità e di un onore superiori agli altri maschi romani.

Certo, parliamo di società in cui una donna poteva al massimo ambire a ruoli di sacerdotessa o di concubina di un uomo potente. Una "società maschilista", si direbbe oggi.
Non mi pare che per le donne la situazione sia migliorata più di tanto, almeno nella sostanza. Il cammino per un reale emancipazione è ancora lungo.
Specialmente in una società come quella contemporanea, dominata da Homines. Una società in cui il Vir può solo rifugiarsi nella foresta. 
In attesa di una nuova alba.

Menhir

"Essere come canna di bambù che si piega al vento senza mai spezzarsi", insegnava Lao Zi, il fondatore del Taoismo. E anche in Europa, dove il Taoismo arriverà molto tardi, si è sempre fatto largo un modus operandi: meglio piegarsi che spezzarsi. Ce lo dicevano i nonni, lo ripetiamo spesso ai nostri figli.
Ma piegarsi a cosa? Al Fato, cinico e baro? O al Potere, economico e quindi politico? Piegarsi a Dio, al suo volere? O alla Società, per quieto vivere e per convenienza? Fato, Potere, Dio, Società: l'importante è piegarsi nella vita, ognuno scelga di fronte a cosa.
C'è chi si piega di fronte al padrone: meglio stare zitti e subire che rischiare il posto.
C'è chi si piega davanti alla prepotenza: meglio girare la faccia dall'altra parte.
C'è che si piega per autoinganno: "un giorno mi rialzerò, ma non è ancora oggi", ripete a se stesso.

No. 
E' oggi. Anzi, doveva essere ieri. 
Sono decenni, sono secoli che siamo piegati e non abbiamo ottenuto nulla. Abbiamo solo perso: diritti, dignità, occasioni, emozioni, serenità, felicità. La canna di bambù è rimasta piegata troppo tempo sotto il vento della Storia e adesso non si rialza più.
L'unica cosa che vedo intorno sono le nostre rovine. E gli spiriti di pochi uomini che sono rimasti in piedi, vicino ad esse.

Fate che il vostro spirito sia come quegli spiriti. Siate voi stessi come quegli uomini. 
Alzatevi in piedi. Dritti, come blocchi di pietra.
Come menhir.

Darvaza

Essere fuoco.
Sempre vivo, in continuo movimento. Sempre diverso in ogni momento, eppur sempre fuoco, sempre se stesso. Bruciare e bruciarsi, per poi spegnersi e divenire cenere. E dalla cenere rinascere.
Questo è il nostro destino, perché questo è il nostro principio. Fiamma di una candela che illumina il sentiero nel buio, fiaccola  di ribellione e di libertà.

Non siate acqua, che si adatta al contenitore e che mostra un impeto, un tumulto solo se lasciata libera.
Siate fuoco, che divampa anche in catene.


La legge del cambiamento

Eraclito dice che non è possibile bagnarsi due volte nello stesso fiume, perché la seconda volta ci immergeremmo in un'acqua diversa dalla prima.

Cratilo dice che non è possibile bagnarsi persino una volta nello stesso fiume, perché l'acqua che accarezza l'alluce è diversa da quella che bagna i capelli.

Non esiste nulla di fisso, statico, immutabile. Tutto è mutabile, tutto è divenire, tutto è dialettico.

Tutto cambia, tranne la legge del cambiamento. 

Erigere

L'Uomo Antico costruiva per l'eternità. Altrimenti oggi le Piramidi, il Colosseo, gli acquedotti, i templi non sarebbero altro che polvere. Blocchi accatastati su loro stessi, crollati sotto i colpi del Tempo e del Profitto.
Anche secoli fa vi erano speculazioni e abusi edilizi, sia chiaro; ma l'obiettivo rimaneva sempre lo stesso: durare nel tempo, sconfiggere il Tempo, più a lungo possibile.

L'Uomo Moderno se ne fotte dell'Eternità e del Tempo. Per questo costruisce studentati con la sabbia o non fa manutenzione a scuole e ponti: le manutenzioni sono costi e non generano guadagni.
E il guadagno, per l'Uomo Moderno, è Arché e Telos. Principio e fine dell'agire.

L'Uomo Moderno antepone ciò a tutto.
Persino alla vita dei suoi simili.

Panta rhei

Panta rhei. Tutto scorre.
Ciò che non è, sarà.
Ciò che è stato, non è più. "E ciò che è?". Non esiste.
Il Presente è una menzogna, un inganno. Noi non siamo mai: o siamo stati, o saremo.
L'Essere è il Nulla.