La mia felicità nella felicità altrui

"C’è sempre stato  nella mia natura un difetto capitale: l’amore del fantastico, delle avventure straordinarie e inaudite, delle imprese dagli orizzonti illimitati e dei quali nessuno può prevedere il risultato. In un’esistenza ordinaria e calma soffocavo, mi sentivo a disagio. Gli uomini normalmente cercano la tranquillità e la considerano come il bene supremo; in quanto a me, mi metteva disperazione; il mio spirito era in continua agitazione, e voleva azione, movimento, vita.  

[…]  

Questo bisogno, aggiunto dopo all’esaltazione democratica, è stato per così dire il mio unico impulso. Questa esaltazione può essere definita con poche parole: l’amore della libertà ed un odio invincibile per ogni oppressione, odio tanto più intenso quando questa oppressione riguardava altri e non me. Cercare la mia felicità nella felicità altrui, la mia dignità personale nella dignità del mio prossimo, essere libero nella libertà degli altri, ecco tutto il mio credo, l’aspirazione di tutta la mia vita. Consideravo come il più sacro dei doveri quello di rivoltarmi contro ogni oppressione, chiunque ne fosse l’autore o la vittima."

(M. Bakunin, Confessione)

Nessun commento:

Posta un commento