Essere punto di partenza

Essere significa agire. L'assenza di movimento - fisico o mentale che sia - è assenza di vita. Noi siamo perché agiamo, noi agiamo perché siamo.
Ma la nostra azione è causa o conseguenza? Noi stessi siamo causa o conseguenza della nostra vita?
Siamo noi a deciderlo. Possiamo decidere di seguire il flusso, essere flessibili come canna di bambù al vento, piegarci per non spezzarci, essere "il punto d'arrivo" della nostra Vita: essa ci genera, ci governa, ci domina, infine ci uccide.
Oppure possiamo decidere di fare l'opposto. Essere punto di partenza della nostra Vita. Essere il principio del sentiero, il monte da cui sorge il fiume invece del delta in cui affoga.

"Eh, ma questa è una illusione! La Vita decide per noi!".
Errore. La Vita non decide per noi, ma per se stessa. Se accettiamo il Fato, il Fato deciderà. Se lo combattiamo, se lo neghiamo, il Fato smette di influenzarci. Smette di esistere nella nostra vita, andando ad esistere in quella di un altro.
C'è solo un modo per smascherare questa illusione: non essere creatori, ma distruttori. Se vogliamo essere punto di partenza, dobbiamo distruggere tutti i ponti che ci hanno preceduto e che hanno creato lo status quo.
  
Non c'è creazione che non passi per una distruzione.
Non possiamo creare nulla, se non dalle rovine.

"C'è una bella differenza nel considerarmi il mio punto di partenza o il mio punto di arrivo. Se mi considero in quest'ultimo modo, io non mi possiedo ancora, sono quindi ancora estraneo a me stesso, sono la mia essenza, la mia "vera essenza" e questa "vera essenza" a me estranea è un fantasma dai mille nomi che si prende gioco di me. Siccome io non sono ancora io, il mio io è un altro io (per esempio Dio, l'uomo vero, l'uomo veramente religioso o razionale o libero, ecc.). Ancora lontano da me stesso, io mi divido in due metà, una delle quali, quella non raggiunta e da realizzare, è la vera. L'una, la non vera, deve venir sacrificata: è quella non spirituale; l'altra, la vera, dev'essere l'uomo integrale: è lo spirito. Per questo si afferma: "Lo spirito è la vera essenza dell'uomo" oppure: "L'uomo esiste come uomo solo in spirito". E così ci si butta disperatamente ad acchiappar spiriti, come se in questo modo si potesse prendere se stessi e, andando a caccia di sé, si perde di vista se stessi, quali siamo realmente."
(Max Stirner - L'Unico e la sua proprietà)

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