Dopo

"L'Immortalità è la perpetuazione in eterno di un Grande Errore.
Noi dobbiamo morire, perché solo così avremmo vissuto."

La Morte spaventa. Perché non si conosce e ciò che non conosciamo ci fa paura.
Nessuno è mai tornato dall'Ade o dal Valhalla a raccontarci cosa ci sia "dopo". Tutti sperano che "dopo" ci sia comunque qualcosa o, perché no, qualcuno. Un nostro antenato, un nostro amico, il nostro Amore.
Non esiste civiltà che non abbia avuto, tra i propri miti fondativi, quello del Dopo. Se possiamo accettare che il nostro corpo cessi di esistere qui, su questo mondo, ci riesce più difficile accettare che la stessa sorte tocchi anche all'anima, allo spirito.
Tutti desiderano un'anima immortale, incorruttibile dal tempo e dallo spazio, che possa veleggiare sui venti dell'esistenza. Finalmente libera.
La vita sembra avere senso se si ammette che non finisce con la morte, ma che anzi continui, si perpetui, sino alla fine dei giorni.

E' arrivato il momento di dire NO. E' giunta l'ora di negare l'esistenza di un Dopo.
La giostra finisce hic et nunc, su questa terra. Ognuno fa i suoi giri - qualcuno ne farà purtroppo pochi, qualche altro decisamente troppi! - e poi la giostra si ferma. E non riparte più. Per tutti e per ciascuno.
Dobbiamo imparare ad amare la Vita per quella che è: un Momento, una pausa, un interludio. Può essere un Momento delizioso o tragico, talvolta dipende persino da noi, ma è pur sempre un Momento. 
La vita è l'Eccezione, il grande errore del Nulla.
Se fossimo immortali, nel corpo come nello spirito, questo grande errore sarebbe perpetuo.
E lo stesso farebbe anche il nostro errore: pensare che la vita abbia un senso solo se non termina con la morte, ma se c'è un Dopo.

No, non è così, anzi non deve essere così.
Non è valicando i confini della Morte, invadendola con la nostra immortalità, che la Vita assume valore.
Al contrario: è proprio valicando i confini della Vita e addentrandoci nell'immortalità della Morte che la nostra Vita si compie. Perché si conclude.
E di noi, forse, non rimarrà altro che un ricordo.
Tra polvere e ossa.

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