Ogni Vir* diventa tale quando prende coscienza della propria identità, quando si afferma come individuo e non più come genere, quando comincia a vivere e a comprendere la socialità e l'asocialità, la comunità e l'individualismo.
Non tutti i Vir prendono coscienza della propria identità alla medesima maniera. C'è chi lo fa per empatia, chi per agonismo, chi per antagonismo.
Vediamo:
Identità empatica: è tipica degli uomini che delineano la propria identità cercando di assomigliare ad un modello precostituito, indipendentemente dal fatto che tale modello sia reale o immaginario; il modello cui si ispirano è certamente mitizzato; in genere, gli uomini che scoprono la propria identità per via empatica preferiscono modelli positivi e molto amati dalla maggioranza delle persone; per questo motivo, l'identità empatica ha bisogno di piacere agli altri per piacere a se stessa.
Identità agonistica: è tipica degli uomini che delineano la propria identità cercando di non assomigliare per nulla o quasi a un modello precostituito, ma sviluppandone uno originale o comunque minoritario; di fronte ai modelli che vanno per la maggiore, l'Agonista entra in competizione al fine di superarlo, smascherandone i vizi che vengono spacciati per virtù, le debolezze che vengono decantate come punti di forza; l'Agonista, quindi, necessita di un avversario contro cui scagliarsi per definire la propria identità; se l'Empatico "riconosce il simile per il simile", l'Agonista riconosce "il simile per il dissimile"; per questo motivo, tende a disprezzare la maggioranza e ad amare i piccoli gruppi, le nicchie, le tribù.
Identità antagonistica: è tipica degli uomini che delineano la propria identità odiando tutti i modelli precostituiti, siano essi maggioritari o minoritari; l'Antagonista non vuole compiacere nessuno né vede avversari con cui competere, ma solo nemici da combattere e da sconfiggere; disprezza la maggioranza, anche se finge di appartenervi; non crede nelle minoranze, nelle avanguardie, nelle tribù; vede nemici ovunque e crede che tutto il mondo viva contro di lui; tende, per questo motivo, alla solitudine (che vive in maniera talvolta aristocratica e/o ironica, similmente a quanto faccia l'Agonista) e all'egoismo (a differenza dell'Agonista), al dispotismo e all'anarchismo asociale.
Ogni essere umano, durante la propria esistenza, percorre almeno uno dei tre sentieri sopra descritti. Alcuni riescono persino a camminare su tutti e tre, in fasi diverse della loro vita. Vi sarà comunque sempre una parte predominante, che delineerà l'identità del Vir e la memoria che di lui si avrà negli anni e nei secoli a venire.
*Vir, termine latino che significa Uomo; da non confondersi con Homo, termine tradotto alla stessa maniera nonostante abbia un significato profondamente diverso (cfr. QUI)
Nessun commento:
Posta un commento