Mi riferisco ai tanti filosofi, saggisti, storici e studiosi della Conflittualità contemporanea, in particolare a quelli che si pongono su posizioni antimoderne. Fanno ridere perché riempiono pagine e pagine di libri, di blog, di siti d'informazione, di riviste spiegandoci che il loro è un discorso "meta-politico" o, addirittura, "pre-politico", salvo poi ritrovarli a partecipare alle iniziative di questo o quel partito di estrema destra.
Parlano dell'Anarca di Junger e poi appoggiano la Lega di Salvini. Citano Evola e scrivono sul Primato Nazionale, organo di Casapound. Si dichiarano pagani e sono iscritti a Fratelli d'Italia. Si decidano, una buona volta: o si schierano fieramente su posizioni antimoderne e quindi rifiutano in toto la società moderna, il suo sistema economico capitalista, il suo mercantilismo, il suo ateismo devoto a questa o quella religione, oppure appoggiano i partiti politici che di questa modernità sono esempio e scempio.
Tertium non datur.
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