Respiro,
Il mondo è in apnea
ma io respiro,
automatismi urbani
politicamente corretti
soffocano i palpiti della mente,
catene ovunque vengono invocate
e applaudite le mani del carceriere
che stringono il mio collo,
ma io respiro.
L'aria che non passa tra il cemento
dei docili palazzi della City
puzza di afa rancida e vecchiume,
finestre spalancate sulla strada
e sull'oblio dentro le case degli schiavi
chiuse a doppia mandata per paura
di perdere un altro po' di nulla.
Io respiro,
perché mi manca il fiato
e sono vivo,
nessuna lapide mi sta aspettando,
crematemi se accade e poi nel vento,
gettatemi nel vento che respiro.
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