"Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva. Anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci dovete provare. Ecco, quando leggete, non considerate soltanto l'autore. Considerate quello che voi pensate. Figlioli, dovete combattere per trovare la vostra voce. Più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto. Thoreau dice "molti uomini hanno vita di quieta disperazione", non vi rassegnate a questo. Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno!"
Nulla rimane uguale nel tempo, nello spazio e nell'azione. L'emozione che può darci la visione di un abisso dall'alto di una vetta è centuplicata rispetto a quella che proveremmo stando ai piedi della montagna.
E' tutta una questione di prospettive. Punti di vista e punti di fuga. Tutto cambia in base a noi e noi cambiamo in base al tutto. Inconsapevolmente e inevitabilmente. E' il divenire, la dialettica, il conflitto. Ciò che dall'alto ci appare splendido diventa lugubre quando scendiamo al livello della polvere. Quel che da lontano sembrava perfetto mostra difetti e crepe se visto da vicino. E anche la vecchia Berlino un giorno è stata la grande Berlino.
Non v'è certezza, finitudine, zona di comfort. Nulla è. Tutto diviene, tutto confligge.
O muore.
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